martedì 15 novembre 2016

"L'insegnamento autentico è una vocazione. E' una chiamata. Rabbi, in ebraico, significa semplicemente insegnante. Ma ci rammenta una dignità immemorabile. Ai suoi livelli più elementari -che in realtà non sono mai elementari- o ai livelli del sommo privilegio, l'autentico insegnamento scaturisce da una convocazione.
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Insegnare seriamente è toccare ciò che vi è di più vitale in un essere umano. E' cercare un accesso all'integrità più viva e intima di un bambino o di un adulto. Un insegnamento scadente, una pedagogia di routine, uno stile di istruzione che è, consapevolmente o meno, cinico nei suoi obiettivi meramente utilitari, sono rovinosi. Distruggono la speranza alle radici. Un insegnamento di cattiva qualità è, quasi letteralmente, un assassinio, e, metaforicamente, un peccato. Un insegnamento morto, esercitato dalla mediocrità forse inconsciamente vendicativa di pedagoghi frustrati, ha ucciso per milioni di persone la matematica, la poesia, il pensiero logico. In realtà la maggior parte di coloro ai quali affidiamo i nostri bambini sono becchini più o meno amabili".

George Steiner