domenica 11 giugno 2017

Le lezioni sono terminate anche per questo anno scolastico. 
Per la maggior parte degli alunni  sono già cominciate le vacanze estive. Altri ancora sono impegnati nello studio per gli esami.
Gli insegnanti devono attendere ancora un po'. Tra scrutini, esami e scartoffie varie a conclusione dell'anno scolastico, gli insegnanti ogni mattina vanno ancora a scuola.
Certo le scuole sono vuote, silenziose, disimpegnate. Nelle aule c'è buio. Le finestre sono chiuse e le luci spente. 
A scuola si respira un'altra aria. 
Come dopo una grande battaglia i bidelli lavorano per pulire.  Tolgono sedie e banchi rotti.  Ripuliscono ogni scritta lasciata  come promessa d'amore o come sfogo Preparano i corridoi o le aule dove si svolgeranno gli esami.
Alcuni insegnanti sono davanti ai Pc. Altri girano in cerca di una stampante che funzioni per le relazioni finali o i tabelloni e verbali degli scrutini. Altri ancora magari aspettano il loro turno di scrutinio e bivaccano in sala dei professori o alle macchinette del caffè. Tutti lamentano stress e stanchezza. Qualcuno osa pubblicizzare il prossimo viaggio in preparazione. 
Anche per gli insegnanti le vacanze sono vicine. Già si sentono nell'aria.
Ma l'insegnante non va mai in vacanza.
Ogni lettura o esperienza suggerisce spunti per qualche lezione nel prossimo anno. 
Gli alunni sono sempre presenti nella mente.
Arriva il pensiero di quell'alunno aiutato forse troppo o di quello aiutato troppo poco.
Il prossimo anno si sarà un po' più equilibrati. Arriva anche il pensiero di quegli alunni che con gli esami hanno concluso il ciclo di istruzione e che non rivedranno più. Chissà che faranno. Chissà se saranno all'altezza del ciclo successivo o che insegnanti incontreranno. 
Ci sono poi gli insegnanti precari che trascorreranno l'estate tra graduatorie e uffici scolastici per capire cosa faranno il prossimo anno.
Non è diverso per gli alunni. Non si dimentica facilmente un anno scolastico. Se ne parla a casa o al mare. Ci si lamenta o si ringrazia. Si ricevono incoraggiamenti o congratulazioni. Si prospetta il futuro, anche con un po' di preoccupazione.
La mente e, a volte anche il cuore, temporeggiano a lasciare la scuola.
L'insegnamento è un mestiere che prende tutta la vita.
L'insegnamento è un mestiere che può segnare una vita.
Una lezione, anche di una sola ora, è un faro potente che illumina la giornata e può illuminare tutta una vita. 
Spesso accade che in un'aula scarna, magari sporca, disadorna e brutta una persona apparentemente qualunque accende un faro di speranza per l'intera umanità.
L'insegnamento è un mestiere magico.
Sarà un brano di un romanzo, una poesia, un dialogo in lingua straniera, un esperimento di laboratorio, la soluzione di un problema matematico o di un'equazione o il suono di uno strumento che scatenerà luce e calore.
La materia è un mezzo e l'insegnate un sacerdote mentre l'alunno è una fiaccola, come disse Plutarco. 
Il rito della lezione si è compiuto.  
Le conseguenze, nel bene e nel male, saranno devastanti.